Si immagina facilmente che al tempo di Marco Polo l'unico mezzo di trasporto era il cavallo. Attraverso il romanzo vi sono moltissimi riferimenti alle giornate che bisognava spendere a cavallo per giungere da una città all'altra, spesso anche attraverso i deserti.
"Come si cavalca per lo diserto.Tuttavia, in occasioni speciali, anche la nave rappresenta un mezzo di trasporto.
Quando l'uono si pa(r)te da Crema(n), cavalca sette giornate di molta diversa via; e diròvi come. L'uomo va 3 giornate che l'uono non truova acqua, se non verde come erba, salsa e amara; e chi ne bevesse pure una gocciola, lo farebbe andare bene 10 volte a sella; e chi mangiasse uno granello di quello sale che se ne fa, farebbe lo somigliante; e perciò si porta bevanda per tutta quella via. Le bestie ne beono per grande forza e per grande sete, e falle molto scorrere. In queste 3 giornate no à abitazione, ma tutto diserto e grande secchitade, bestie non v'à, ché no v'averebboro che mangiare." (cap 37)
"Quando lo Grande Cane vide che messer Niccolao e messer Mafeo e messer Marco si doveano partire, egli li fece chiamare a sé, e sí li fece dare due tavole d'oro, e comandò che fossero franchi per tutte sue terre e fosseli fatte tutte le spese a loro e a tutta loro famiglia in tutte parti. E fece aparecchiare 14 nave, de le quali ciascuna avea quattro alberi e molto andavano a 12 vele. [..] E dicovi sanza fallo ch'entrò nel[e n]avi bene 700 persone senza li marinari" (cap 18)
Nessun commento:
Posta un commento